Rassegnati sulle cose che non puoi cambiare di te e concentrati su ciò che è il tuo talento.
La regola principale che seguono le persone capaci di relazionarsi è l’adattamento ai contesti in cui si trovano, alias l’intelligenza sociale, che indica la capacità di capire dove siamo collocati e di comportarci in maniera adeguata al contesto che ci ospita volta per volta. Questa capacità si basa sulla volontà di adattarsi, di stare al proprio posto, di rendersi accettabili dagli altri. E parliamo di volontà poiché è nella natura umana la tendenza a voler sempre emergere, ma è nell’intelligenza sociale invece la capacità a stare in gruppo e stare in diversi gruppi seguendo le regole di volta in volta proposte in quel gruppo. É una decisione volontaria che implica razionalità ed equilibrio. Ma anche rassegnazione.
Una volta che sappiamo stare in mezzo agli altri emergono in maniera naturale le nostre soft Skills, che sono quelle che gli altri ci riconoscono e con le quali possiamo farci ascoltare e riconoscere come facenti parte di noi.
Diversi sono i nostri talenti, parti del carattere e del modo di fare che escono spontanee e che se riconosciute vanno coltivate e valorizzate.
Rassegnazione, una parola poco di moda, che vorrei invece riproporre di questi tempi, per il suo valore profondo e per la sua immensa utilità. É della donna la capacità di fare il vuoto e di accogliere, è di chi si rassegna la capacità di accogliere e prendere ciò che viene stando fermo. La rassegnazione è più riposante dell’insistenza, è saggia e generatrice di nuove opportunità. Dal vuoto nasce il pieno, da un elastico che si spezza proviene una spinta.
Rassegnazione è la scelta di constatare che su alcune capacità possiamo crescere, sui nostri talenti possiamo darci importanza, ma su altre cose facciamo solo fatica. Che sollievo potersi riconoscere in alcune Soft Skills che ci vengono naturali, e poter decidere di cedere ad altri quanto non possediamo neanche dopo anni di corsi di formazione, psicanalisi, o di coaching. Prima ancora di interrogare altri su di sé, interrogo me stesso su una cosa fondamentale: a cosa posso rinunciare? Cosa butto via di tutti gli obiettivi che mi sono inutilmente posto e che non ho i requisiti per raggiungere? Su cosa decido di rassegnarmi?