Come abbiamo visto nel nostro primo articolo la realizzazione di sé è un progetto molto strutturato e concreto, che ha un preciso metodo e percorso a step successivi, farci prendere in mano la nostra vita lavorativa.
Dopo avere analizzato le tue paure e i tuoi desideri, ed avere reso concreti i pensieri che ti limitano grazie al fatto di esserti proiettato nel “dopo”; eccoci venuti ad un altro aspetto importante da considerare: le cose che non vuoi o non puoi cambiare della tua vita.
Realizzarsi infatti non significa buttare via la nostra vecchia vita per trovarne magicamente una nuova.
Questo non porterebbe a nulla poiché noi, per ciò che siamo adesso, siamo portatrici anche della vecchia vita. Ma come fare a selezionare le cose da eliminare e quelle da mantenere e fare crescere?
Alcune cose di noi dobbiamo preservarle e semplicemente immaginandoci realizzate cambiarle e migliorarle, o riorganizzarle al meglio.
Nel chiederti cosa vuoi cambiare, devi essere molto fermo anche su ciò che non vuoi cambiare. Individuando cose, momenti, persone e ambienti dai quali non vuoi allontanarti, che sono per te fonte di energia.
Accanto a casa mia hanno costruito una casa di legno, agganciandosi alle fondamenta di un vecchio fienile. Le nostre sicurezze sono come le fondamenta di una casa, la casa si può ristrutturare. Oppure in questo caso ampliare o anche abbattere, lasciandone intatte le fondamenta.
Se partiamo dall’esempio di un me stesso che ha studiato per fare il traduttore e si trova a fare l’operatore di un call center, dobbiamo pensare che sia fattibile tornare alla vecchia libera professione guadagnando più o meno ciò che guadagniamo oggi e con la possibilità di aumentare in maniera esponenziale il nostro fatturato.
Ma se ci troviamo al call center oggi è perché abbiamo dovuto conciliare famiglia e lavoro. La famiglia non possiamo o vogliamo buttarla via tornando a fare le freelance.
Allora eccoci al dunque: carta e penna per fare la lista delle cose, persone e luoghi che non possiamo o vogliamo cambiare anche se cambiamo il nostro lavoro!
A cosa possiamo rinunciare? A cosa non vogliamo rinunciare?
Manteniamo degli impegni fissi, delle abitudini che per noi sono sacre. Oppure delle azioni che ci danno energia per realizzare i nostri progetti. Congeliamo le relazioni buone e coltiviamo le persone a cui vogliamo bene.
Se abbiamo una casa che amiamo o desideriamo stare nella nostra città mettiamo nella lista anche questo.
E così possiamo decidere che ad esempio per noi è importante accompagnare i figli a scuola. Pertanto la libera professione ci troverà motivate ad alzarci la mattina prima del resto della famiglia e lavorare, per poi dedicarci alla famiglia, e ritornare a lavorare quando tutti sono usciti.