Da cosa si valuta il potenziale il un Manager al di fuori delle sue competenze curricolari?

Le nostre capacità relazionali ed i nostri comportamenti sono misurabili e migliorabili attraverso interessi ed azioni extra-lavorative. Da lì bisogna partire quando si vuole potenziare la nostra efficacia. Fuori dal lavoro facciamo esercizio e possiamo fallire. Nell’organizzazione ci concentriamo su comportamenti in cui siamo già solidi e efficaci.

Facile parlare di competenze relazionali degli altri, ma le nostre come possiamo individuarle e magari allenarle?

Non è semplice ma si può fare. In prima istanza dobbiamo osservare bene ciò che gli altri fanno con noi e come reagiscono al nostro comportamento. Da lì arrivano tantissime informazioni utili.

Se parlando nessuno ci ascolta, ad esempio, non siamo ascoltabili. Oppure, se gestendo un gruppo nessuno segue le nostre indicazioni, non siamo dei conduttori di gruppo. Se scriviamo un articolo e nessuno lo legge, non siamo leggibili. Niente di più niente di meno.

Laddove abbiamo successo dobbiamo dare peso e valore alla nostra capacità. Dove risultiamo fallimentari dobbiamo annotare bene che c’è qualcosa da sistemare.

Nella vita privata la prima prova di efficacia: hobbies e sport, interessi ed amicizie sono le cose su cui possiamo basarci per capire dove riusciamo ad essere vincenti ed anche come fare ad allenarci. Sport di squadra costringono a stare in gruppo, ma in che ruolo giochiamo indica anche quale è la nostra capacità.

Se siamo in attacco mettiamoci in difesa e sperimentiamo altre modalità di stare con gli altri. I selezionatori senior chiedono sempre quali altre attività svolgiamo oltre a quelle curricolari. Questo gli serve a “misurarci” nelle nostre soft skills, vedendo se siamo dei campioni o se ci accontentiamo, se siamo strategici e se siamo capaci magari di giocare in gruppo vincendo (per esempio alleniamo una squadra oppure siamo arbitri).

In un colloquio di Assessment possiamo anche descrivere noi stessi e le nostre soft skills citando quali attività extra lavorative dimostrano che noi sappiamo realmente comportarci in una certa maniera.

Se sono un giocatore di scacchi e faccio dei campionati sarà meglio puntare sulle mie capacità di resilienza e strategia anziché sullo stare in gruppo, cosa che non è “coltivata negli scacchi, ma se alleno una squadra di basket o sono stato un capo scout posso tranquillamente parlare delle mie abilità di coaching sportivo e non solo.”

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