Il “follow up” è molto importante ma ancora più importante è il modo che abbiamo di farlo. Farsi risentire da coloro che potrebbero aiutarci a trovare un lavoro è necessario. Va fatto con tempi e modi molto accurati per non sembrare dei parassiti, dei disperati in cerca di lavoro, o degli opportunisti.
Pensa a quel vecchio amico-amica che si fa sentire solo quando ha bisogno di qualcosa.
“Ciao, come stai! ho visto che sei collegato con Tizio e Caio su Linkedin, mi puoi mettere in contatto?”
Vuoi davvero presentare questa persona al tuo contatto o, al contrario pensi “chi ti ha sentito da anni a questa parte se non per chiedere qualcosa?”.
Immagina di essere un cacciatore di teste e di incontrare una persona potenzialmente buona per il tuo mercato del lavoro, ma di non avere ricerche aperte in questo momento, persona che ogni settimana ti chiama o scrive “hai qualche ricerca aperta per me in questo momento?” saresti invogliato a trovarle un lavoro o ti sembrerebbe solo un disperato?
Nelle relazioni coi Recruiter e con persone funzionali a entrare in contatto con nuove opportunità di lavoro, non ci si deve comportare da amici che vogliono conversare, né si deve mettere in campo un martellamento continuo.
Piuttosto vanno avviati costanti ma discreti follow up per aggiungere delle notizie su di noi che ci fanno essere “freschi nella loro memoria” ed interessanti, contenuti.
Presentare i progetti seguiti, che per queste persone risultino un “aggancio” utile alla futura eventuale opportunità da offrirci.
Non guasta, anzi ci rende unici, il galateo.
Ricordarsi di feste o ricorrenze, e farci vivi in quelle occasioni istituzionali, sono modi ottimi per mantenerci in contatto in modo positivo umanamente, e neutro professionalmente.
Invia articoli o ricerche che si leghino a progetti che il tuo contatto sta seguendo in quel periodo.
Chiaramente siamo tutti oberati da informazioni e ogni nuova mail può diventare un disturbo che “intasa” la giornata di chi le riceve. Per essere “opportuni” e non “opportunisti” bisogna quindi curare e seguire i progetti dei nostri interlocutori, e agganciarsi prontamente a qualcosa che lui sta facendo in quel periodo, inviando notizie strettamente collegate ai suoi interessi.
Mantenere un network è un lavoro vero e proprio.
Un lavoro che esula dai social ed attiene al ritmo che riusciamo a dare ai nostri rapporti. Esattamente come un contadino che scava per piantare dei semi, che mantiene un ritmo e piano costante e lineare semina, innaffia, aspetta, protegge, e raccoglie infine.