Come chiedere agli altri un feedback negativo su di sé, senza offendersi?

É curioso osservare quanto per tutti sia difficile vedere dall’esterno i propri difetti.  

Alcune persone, quando gli viene chiesto di descrivere i propri limiti, fanno scena muta. Altre rispondono che “sono gli altri a dover rappresentare i loro difetti”, ma si guardano bene dal chiedere un feedback su di sé. Cosa effettivamente molto spiacevole non solo da dare ma soprattutto da ricevere.

A nessuno piace sapere che dall’esterno si è mal visti. A nessuno piace mettersi davanti ai propri limiti. Sapere sì di avere dei limiti che, come tali, si cerca di nascondere.

Giusto pensare di nascondere dei limiti che, il più delle volte, fanno parte della propria persona e non si cambiano. Ma se questi limiti si conoscono è meglio ancora.

Non è sempre detto, poi, che i commenti negativi su di sé corrispondano al vero, poiché più si è in vista e stimabili, più si è anche soggetti a critiche e commenti sterili. Inoltre in molti casi sono proprio i nostri difetti a renderci unici.

Essere ciechi davanti a ciò che gli altri vedono di negativo in noi è davvero una cosa che può ostacolare in tutto la relazione col prossimo perché ci rende schiavi dei nostri difetti, e non più liberi di usarli, tenerli, cambiarli. Ciò che si fa, genera negli altri anche impressioni negative che vanno contro i propri interessi, la propria carriera, e la facilità di interagire.

Rimanere male davanti alla constatazione dei propri limiti non è un limite, è umano. Tutti vorrebbero essere perfetti. Ma se ci spostiamo da questa categorizzazione delle caratteristiche in negative e positive, e comprendiamo che sono solo caratteristiche distintive di ciascuno, potremo essere tranquilli davanti a coloro che vedono in noi solo difetti.

Ecco che non ha più senso rimanerci male.

I nostri migliori amici, per conoscere i feedback negativi su di noi, sono coloro a cui siamo veramente poco simpatici. Sono loro le persone a cui possiamo avvicinarci e, osservando la reazione che hanno nei nostri confronti, capire cosa di noi desta in loro antipatia.

Poi importante è ascoltare quali commenti vengono fatti alle nostre spalle.

E infine chiedere ai nostri amici extra lavoro, intendo persone che ci vogliono bene per ciò che siamo a prescindere, di farci l’elenco dei nostri difetti, senza pietà. Come ha citato il Professor Frau nel suo ultimo Post “Scegliete amici ma soprattutto amori che vi aiutino a venire alla luce anche quando venire alla luce fa male, per rendere liberi chi siete davvero e rendervi individui diversi ma migliori. Preferite chi vi rimprovera per troppo affetto invece di chi vi consola per quieto vivere. “

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